Thursday, 15 April 2021 13:44

ArtsLife, Online Magazine, 9 April 2021

Written by Virginia De Pamphilis


“A journey into the multidisciplinary narration of the artist that runs on the thread of the concepts of identity/ subconscious, darkness/ light and love/ desire.

The exhibition project E T E R E, as well as all the large-scale works of Avital, is an immersive and totalizing environment in which different languages and expressive tools ranging from the most traditional techniques converge, up to the most innovative and interdisciplinary creations such as "icon-sonic sculptures”, defined as such by the artist since the beginning of his research.”

Thursday, 15 April 2021 13:29

La Repubblica, National Daily Newspaper, 8 April 2021, Italy

Written by Simona Spaventa


“From the center of the Earth, where the vibrations of the Heart of Etna are heard, up through four levels and as many microcosms exploring the unconscious, to the Source of the transcendent […].

There [at Building Gallery, Milan] the volcanic Yuval Avital has disseminated more than one hundred works - 129 to be precise - various by technique, size, impact. After all, eclecticism is the figure of this restless artist [...]”

Thursday, 15 April 2021 13:18

Il Corriere della Sera, National Daily Newspaper, 8 April 2021, Italy

Written by Silvia Calvi


“Among the works on display there is “Family in the Holy Land”, a painting depicting a woman who like a hired mourner raises her hands to the sky, a man without color but with a very red heart, a child and a cat.

From the ground floor the exhibition develops through a story in four chapters. The solo exhibition E T E R E by the artist and composer Yuval Avital starts from a Jewish fairy tale, 'The Heart and the Source' (from 'The Tale of the Seven Beggars')”.

Monday, 02 November 2020 14:32

La Stampa, National Daily Newspaper, 13 October 2020, Italy

Foreign Bodies Icons by Yuval Avital,
Opening Performance at Woolbridge Gallery with Accademia and Teatro alla Scala dancers

Performing dancer:
Stefania Ballone, Chiara Amazio, Charlotte Lamotte, Eliz Erkut, Endi Bahaj, Giuseppe Dagostino, Mattia Tortora

Monday, 02 November 2020 14:24

La Stampa, National Daily Newspaper, 9 October 2020, Italy

PAOLA GUABELLO
PUBBLICATO IL
09 Ottobre 2020

Era l’evento d’autunno. In un’annata così avara di occasioni culturali, l’inaugurazione della galleria Woolbridge all’ex lanificio Pria, aveva stuzzicato la città scatenando la curiosità di collezionisti, appassionati d’arte e operatori culturali. L’asse del Cervo, proprio dove l’alluvione ne ha castigato le sponde alle porte di Biella, sempre di più sta diventando punto di riferimento della creatività laniera. Dal lanificio Cerruti, in cui nascono tessuti di eccellenza, alla sede del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, da Sellalab dove fioriscono le idee imprenditoriali all’avanguardia, fino al grande complesso di Cittadellarte e alla Serralunga che realizza elementi di arredamento di design. E a monte del ponte della Maddalena, la nuova galleria che aprirà le sue porte sabato nel tardo pomeriggio. Ma contrariamente a quanto avevano previsto in un primo tempo gli organizzatori che hanno acquisito il grande spazio (circa 20 mila metri quadrati affacciati sul Cervo e tutti completamente ristrutturati), in considerazione dell’emergenza sanitaria legata al covid, la cerimonia si svolgerà rigorosamente in forma privata.

«L’invito all’evento allargato ad alcune centinaia di persone, sarà ristretto ai possessori di invito - spiega il gallerista Jean Le Guyader. La galleria verrà poi aperta al pubblico nelle prossime settimane in modo da consentire le visite in piena sicurezza». Il programma dell’inaugurazione prevede una performance dei danzatori dell’Accademia e Teatro alla Scala di Milano Stefania Ballone, Charlotte Lamotte, Mattia Tortora, Eliz Erkut e Giuseppe Dagostino che interpreteranno, danzando in dialogo con le opere d’arte, una coreografia dell’artista israeliano Yuval Avital dal titolo Foreign Bodies Icons, presentata per la prima volta in Italia. L’ambiziosa operazione è stata finanziata dal collezionista francopiemontese, Patrick Saletta e prevede in futuro ulteriori sviluppi estesi anche al centro città.

Monday, 02 November 2020 14:20

La Stampa, 29 September 2020, Italy

Stories full of emotions from all over the globe, told not with words but with voice and body.
“Rivers" is the performance for a vocal crowd of refugees and loudspeakers by Yuval Avital, in which the voice become an instrument of beauty, truthfulness and connectivity.

Monday, 02 November 2020 14:15

Corriere Torino, 29 September 2020, Italy

The voices of refugees flow like rivers in Yuval Avital's artwork. The loudspeakers play elaborated sounds of the local flowing waters Dora to which should be added elaborations of recordings of local flowing waters.

Monday, 02 November 2020 14:02

Zest Today, 12 September 2020, Italy

“When I started reading the image titles for each scene, I became fully immersed in this theatrum mundi microcosmos and the elaborated sounds of the accordion for me became physical materials within it: rivers, shadows, sand, ruins, minds. Many of your works as an architect, Daniel, remind me of the gesture of the accordion’s bellow [opening in and out]: it is a sonic lung that is breathing”.

Il dialogo sonoro, creato in esclusiva per il London Design Festival e il progetto al suo interno MSCTY EXPO, “Meditations on Theatrum Mundi” di Yuval Avital e l’opera visionaria del celebre architetto Daniel Libeskind “Theatrum Mundi” – realizzata nel 1983 e composta di 12 disegni astratti a colori, sarà presentato all’interno del progetto #LDF in programma dal 12 al 20 settembre.
In un estratto della conversazione tra Libeskind e Yuval, moderata da Clare Farrow, Libeskind afferma di aver fatto i disegni combinando immagini di città e nuovi sensi di direzione, che tendono a distruggere il tessuto morale ed etico della città. Le città producono nuovi fenomeni, nuove idee, nuovi sensi dell’essere. Theatrum Mundi’ parla di un mondo che è completamente insignificante sotto ogni punto di vista se guardato dalla prospettiva dello spirito della città. Dal canto suo il Maestro Yuval Avital spiega che ‘il termine “Theatrum Mundi” rappresenta storicamente un’idea del mondo come falso palcoscenico che cela la verità nella vita. Ricordo di essere andato nel mio studio a Milano per lavorare alla composizione e di aver guardato gli occhi delle persone che camminavano verso di me, con le loro maschere, e c’era qualcosa di simile al terrore nei loro occhi. C’era una sensazione, uno stato di pericolo imminente. Quando ho iniziato a leggere i titoli delle immagini di ogni scena, mi sono immerso completamente in questo microcosmo “Theatrum Mundi” e i suoni elaborati della fisarmonica sono diventati per me materiali fisici al suo interno: fiumi, ombre, sabbia, rovine, menti. Molti dei tuoi lavori come architetto, Daniel, mi ricordano il gesto del soffietto della fisarmonica [che si apre e si richiude]: è come un polmone sonoro che respira’.

Monday, 02 November 2020 13:51

La Repubblica, National Daily Newspaper, 2 June 2020, Italy

“Sounds, vocalisms and vibrations of an oriental mantra on which gestures, dances and choreographies from the world are intertwined in livestreaming. A challenge dedicated to prayer, meditation and creativity to express fear, spiritual breath, vulnerability but also inner strength and hope. Human Signs is the performance series realised by Yuval Avital, multimedia artist and composer of Israeli origins, resident in Milan, that every Tuesday on his Youtube channel releases online this 90 minutes of hymn to life.”

 

 

Monday, 02 November 2020 13:44

Musicity Expo Website, London Design Festival 2020

“Meditations on ‘Theatrum Mundi’ is a sonic response in 12 movements by Yuval Avital to Daniel Libeskind’s “Theatrum Mundi”, 1983, a series of 12 abstract works.
The composition interprets the visual artworks as ‘mandalas’ and their titles as poetic vectors. The results are almost cinematic: layers of sound, like messages in Morse code, travelling through space and time in all directions, occasionally tuning into an accordion melody, but only momentarily”.